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Questa piccola statua devozionale è stata in passato privata della policromia e dell’asta del bastone,
probabilmente lignea, che si incastrava nel manico che il santo tiene nella sinistra. Sant’Antonio
Abate indossa la tonaca con la T impressa sulla spalla, si appoggia al bastone e porta la destra al
petto. Ai suoi piedi si osservano un campanello e il porcellino accucciato, simbolo del demonio. Al
momento dell’acquisto la statua portava una attribuzione al forlivese Antonio Trentanove, finora mai
messa in discussione. Appaiono infatti plausibili gli accostamenti proposti da Tumidei con i telamoni
realizzati da Trentanove per la chiesa dei Servi a Rimini, opere ancora giovanili, di grandiosa e
potente bellezza. |
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PANOPTICON DI BOLOGNA è un progetto di ALBERTO MARTINI. |